Fu prodigiosamente eletto a vescovo di Mira in Licia. Ai tempi delle persecuzioni emanate da Diocleziano nel 305 fu imprigionato ed esiliato, e solo nel 313 fu liberato da Costantino I, riprendendo l'attività apostolica. Durante il Concilio di Nicea del 325 si oppose all’eretico Ario e predicò contro l’arianesimo. San Nicola schiaffeggiò l’eretico e per questo fu imprigionato e gli furono tolti i segni dell’autorità vescovile.
Il santo morì il 6 dicembre tra il 343e il 352. Le sue spoglie si conservavano con grande devozione nella cattedrale di Mira. Nel 1087, quando Mira fu presa dai musulmani, le reliquie furono trasportate a Bari, dove fu appositamente costruita la basilica a suo nome. Il 1 ottobre 1089 papa Urbano II collocò le reliquie sotto l’altare della cripta, creando la festa della traslazione a Bari 9 (22) maggio. Il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi.
A lui sono attribuiti innumerevoli miracoli. Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore e poi in tutto l’impero bizantino e si accresce dal periodo dell’imperatore Giustiniano che costruì la chiesa in suo onore a Costantinopoli. Nel VI secolo a Costantinopoli già esistevano venticinque chiese a lui dedicate. La sua festa che ricorre il 6 (19) dicembre è stata stabilita durante i tempi dell’imperatore Manuele I Comneno (1123 ca. – 1180). Le più antiche versioni della sua vita furono scritte da Sant’Andrea di Creta, dal patriarca di Costantinopoli Metodio, da Simeone Metafrasto.
Il culto del santo nella Rus’-Ucraina era assai diffuso e risale perlomeno al IX secolo. Secondo la testimonianza della Cronica dei tempi passati, nel 882 sulla tomba dei principi cristiani Askold e Dir a Kyiv c’era eretta la chiesa di San Nicola. Esiste l’ipotesi che Askold aveva come nome di battessimo Nicola. È possibile che la chiesa fu costruita dallo stesso Askold.
Per la diffusione della devozione al santo contribuì molto San Volodymyr il Grande I centri del culto divennero la chiesa Desiatynna e la cattedrale di Santa Sofia.
Il culto di San Nicola nell’XI secolo già aveva carattere nazionale. Come testimonia la vita del santo scritta nel XI secolo nella Rus’ di Kyiv, non c’era nessuna città nel paese della Rus’ dove non si moltiplicavano i numerosi miracoli di San Nicola (come possiamo intendere, attraverso le sue icone e le chiese a lui dedicate).
La venerazione del santo si sviluppò con il principe di Kyiv Yaroslav il Saggio (1019-1054) che costruì il monastero dedicato a San Nicola (secondo il racconto del Pateryk della Lavra (il monastero delle grotte a Kyiv). Il culmine della devozione medievale avvenne ai tempi del principe di Kyiv Vsevolod, il figlio di Yaroslav (1078-1093). Il re di Galizia Daniel coronato dal papa era molto devoto a San Nicola, anche la chiesa presso il suo palazzo reale a Leopoli era dedicata a San Nicola.
Il culto divenne particolarmente popolare dopo l’istituzione della festa della traslazione delle reliquie di San Nicola a Bari il 9 (22) maggio (che avvenne a Kyiv verso 1091, festa che non esisteva nella chiesa greca). Nell’XI secolo è stato creato il testo liturgico “L’ufficio con canone per la traslazione delle reliquie di San Nicola alla città di Bari” (probabilmente da Efrem, il vescovo di Pereyaslav). La scena della traslazione è stata anche introdotta nell’iconografia ucraina di San Nicola.
Nell’agiografia ucraina medievale del santo sono stati inseriti i nuovi miracoli. Per esempio, nella vita del santo è stato messo il miracolo sul salvataggio del ragazzo che annegò durante viaggio sul fiume Dnipro. Il bambino è stato ritrovato dai genitori che pregavano a San Nicola sotto l’icona di San Nicola dell’altare dedicato al santo nella cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, dopo di che l’icona si chiamava di Nicola Bagnato. “Il miracolo con il tappeto”, che narrava sulla vendita del tappetto per la festa di San Nicola, conosciuto soltanto dai testi agiografici ucraini dell’XI secolo, spesso è rappresentato sulle icone ucraine, ma non era noto nell’iconografia bizantina. I motivi dell’iconografia ucraina che si basavano sui miracoli “L’apparizione all’imperatore Costantino in sogno”, “La consolazione degli imprigionati innocenti” (tre generali ingiustamente condannati per le false testimonianze), “Il salvataggio Demetrio dal fondo del mare”, “… il prete dalla spada”, “La riconsegna del figlio di Agrico” (rapito dai saraceni) rispecchiavano la bontà, la misericordia e la protezione del santo in ogni situazione difficile della vita.
Nell’iconostasi delle chiese orientali è sempre presente una grande icona di San Nicola insieme alle icone di Gesù e della Madonna, che sottolinea il ruolo del santo nella liturgia.
Museo Nazionale a Leopoli
Museo Nazionale a Leopoli
Vedi anche https://ucrainistica.blogspot.com/2019/08/icona-di-san-nicola-nellagiografia.html
Le immagini sono tratte da siti http://icon.org.ua/gallery/mikolay-chudotvorets/
https://www.dnipro.libr.dp.ua/ikona_cvyatiy_Mikolay
https://www.religion.in.ua/main/history/16393-populyarnist-kultu-sv-mikolaya-mirlikijskogo-
v-posvyatax-ukrayinskix-xramiv.html
http://icon.org.ua/gallery/mikolay-chudotvorets/
https://leonardo-studio.livejournal.com/30578.html,
https://risu.ua/ukrajinski-ikoni-svyatogo-mikolaya-chudotvorcya_n101807
http://hram.lviv.ua/3246-konografiya-svyatogo-mikolaya-chudotvorcya.html
http://pravpost.org.ua/%D1%83%D0%BA%D1%80%D0%B0%D1%97%D0%BD%D1%81%D1%8C%D0%BA%D1%96-%D1%96%D0%BA%D0%BE%D0%BD%D0%B8-%D1%81%D0%B2%D1%8F%D1%82%D0%BE%D0%B3%D0%BE-%D0%BC%D0%B8%D0%BA%D0%BE%D0%BB%D0%B0%D1%8F-%D1%87%D1%83%D0%B4/
Nessun commento:
Posta un commento