domenica 5 settembre 2021

San Michele Arcangelo, l'Archistratega delle Milizie Celesti, patrono dell'Ucraina


SAN MICHELE ARCANGELO
 ARCHISTRATEGA DELLE MILIZIE CELESTI 

                                                                                                                         di Yaryna Moroz Sarno 
 


Mosaico della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv che rappresenta l'Arcangelo Michele



  L'Arcangelo Michele (in ebr. מִיכָאֵל, Mîkhā'ēl "Chi è come Dio?") è uno dei sette arcangeli indicato come archistratega (dal greco αρχιστρατηγός, capo degli strateghi celesti), il vincitore nella lotta contro il male, difensore della verità e della giustizia a lode e gloria di Dio e del Suo Santo Nome. Nella Santa Scrittura l'Arcangelo Michele è stato chiamato "principe", "il capo dell'esercito del Signore" ed è ritratto come il principale combattente contro il diavolo e ogni illegalità tra le persone.
   Nella tradizione veterotestamentaria San Michele è considerato come il principe degli angeli, il protettore potente del popolo eletto, che assiste con la forza divina. Nell'Antico e Nuovo Testamento si descrive l'Arcangelo Michele come il Combattente contro Satana e i suoi servi (Ap 12, 7; Zc 13, 1-2), difensore di quelli che seguivono il Signore (Dn 10, 13; 10, 20-21), protettore del popolo di Dio (Dn 12, 1: "il grande principe che vigila sui figli del tuo popolo"), il capo supremo dell'esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati. L'Arcangelo Michele apparve a Giosuè come l'aiutante nella conquista della Terra Promessa dagli Israeliti (Giosuè 5:13), al profeta Daniele nei giorni della caduta del regno babilonese e dell'inizio della creazione del regno messianico (Dn. 10, 12:1)

San Michele apparve a Giosuè, Menologio di Basilio II, 985, VAB gr. 1613, fol.43  

A Daniele fu predetto che l'Arcangelo Michele avrebbe aiutato il popolo di Dio durante il periodo dell'imminente persecuzione sotto l'Anticristo. 
  Nella lettera dell'apostolo San Giuda Taddeo (9) si menziona San Michele Arcangelo come l'avversario del maligno: "Michele Arcangelo, quando parlò con il diavolo, discutendo sul corpo di Mosè ... disse: "Il Signore ti punirà”. I riferimenti sull'Arcangelo sono in Is 2,1; 9, 5; 63, 9Nell'Apocalisse di San Giovanni Evangelista sconfigge il drago (Ap 12, 7-9): "Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana che seduce tutta i popoli, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo".
   La Sacra Scrittura racconta sugli Arcangeli che svolgono le missioni speciali affidate da Dio, glorificandolo incessantemente e contemplando il Suo volto; sull'apparizione degli angeli a varie persone, ne nomina solo alcuni con il proprio nome: gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, menzionati nei libri canonici della Scrittura.  San Gabriele ("Forza di Dio") è stato mandato da Dio a rivelare a Daniele il piano del Signore (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunziare a Zaccaria della nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria di Gesù Nostro Salvatore (Lc 1, 26-38). San Raffaele ("Dio ha guarito"), che sta fra i sette angeli davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; Ap 8, 2), accompagnava e custodiva Tobia nel suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Nel libro di Tobia, l'arcangelo Raffaele dice di sé: “Io sono uno dei sette angeli che offrono le preghiere dei santi e salgono davanti al volto del Dio santo” (Tv 12,15). Da qui parte la convinzione che in Paradiso ci siano sette arcangeli, uno dei quali è l'arcangelo Michele.
  San Michele è menzionato nel testo apocrifo del Vangelo di Nicodemo. Sull'Arcangelo Michele c'è scritto anche nella Leggenda aurea.

L'avorio bizantino 525-535, Londra, British Museum

  La venerazione per San Michele Arcangelo nell'Oriente risale al IV secolo. L'imperatore bizantino Costantino il Grande, che fu devoto al Sant'Arcangelo, edificò la cattedrale in onore di San Michele (il Micheleion) nella periferia di Costantinopoli. A Costantinopoli 35 chiese, cappelle e monasteri dedicati a San Michele sorsero durante l'intera esistenza della città. 
Il maggior numero di chiese dedicate a San Michele fu costruito nei secoli IV-VII, specialmente durante il regno dell'imperatore Giustiniano I (527-565) e poi durante il periodo della dominazione della dinastia macedone (867-1056). Un numero significativo di chiese dedicate a San Michele si trovavano in Asia Minore (principalmente in Frigia, Galazia e Bitinia).

La miniatura del menologio di Basilio II (Vat.gr.1613, fol. 168)  

   Sia nella tradizione bizantina sia nella tradizione letteraria slava, la venerazione per San Michele spesso è congiunta all'arcangelo Gabriele, nonché a tutte le potenze incorporee. Nel Prologo (un libro liturgico) in slavo ecclesiastico, tradotto dal Synaxarum bizantino nei secoli l'XI-XII, la commemorazione dell' 8 novembre si intitolava "Sinassi degli Arcangeli" o "Sinassi degli Arcangeli Michele e Gabriele". Nella letteratura slava si diffuse "Il sermone  lodevole ai Michele e Gabriele" scritto  da Clemente, il vescovo di Ochrida.
   Nel battesimo della Rus' di Kyiv i teologi dell'epoca videro la vittoria della luce sull'oscurità, proprio come l'Arcangelo Michele sconfisse il potere del diavolo e lo scacciò dal Cielo. Il culto micaelico si diffuse nella Rus' di Kyiv, dove era considerato il santo patrono dei sovrani, della famiglia principesca, patrono dell'antico stato della Rus' di Kyiv e della sua capitale - Kyiv, e in seguito, il protettore della nazione ucraina. Al nome di Michele Arcangelo fu consacrato un altare laterale in Santa Sofia di Kyiv (ca 1037). Nella Cronica di Rus' sotto il 1093 è stata menzionata la chiesa di San Michele a Kyiv dove fu conclusa l'alleanza politica tra il principe di Kyiv Sviatopolk (con il nome di battesimo Michele) e Volodymyr Monomakho. Nel 1089 si menziona tra i devoti di San Michele il metropolita Efremo di Pereyaslav che alla cattedrale (già esistente) di Michele a Pereyaslavl (ora Pereyaslav-Khmelnitsky) donò le sue grande offerte. Nel 1174 ca. il duca di Cernigiv Svyatoslav Vsevolodovych costruì la chiesa a suo nome nella corte del principe a Cernigiv. 


L'affresco di Santa Sofia a Kyiv, la prima metà dell'XI secolo 

   San Michele era venerato come il patrono celeste della famiglia principesca, dei sovrani, dei soldati e il protettore di tutti cristiani. Il nome dell'arcangelo era molto popolare nella famiglia principesca. Svyatopolk Izyaslavich, granduca di Kyiv, nipote del gran principe Yaroslav il Saggio, fu battezzato con il nome Michael. Egli dedicò il monastero in nome dell'Arcangelo (San Michele dalle cupole d'oro a Kyiv (1108)). Alla fine dell'XI secolo fu fondato un monastero di San Michele a Vydubyci che era uno dei santuari più famosi di Kyiv. 

La lotta di San Michele con Giacomo, l'affresco di Santa Sofia a Kyiv, 1040-1050

   Un gran numero di chiese sono dedicate in onore di San Michele Arcangelo in tutta Ucraina. Sono le due feste dell'Arcistratega San Michele nell'anno liturgico della Chiesa orientale: il 6 (19)  settembre - "Ricordo del miracolo di Chonae" e il  8 (21) novembre - "Sant'Arcangelo Michele e le Milizie Celesti ".
  La devozione del popolo ucraino verso San Michele si evidenzia con le sue immagini su sigilli principeschi, stemmi, ondulazioni militari, nell'araldica ancestrale, nelle dediche delle chiese e nelle icone. L'immagine del santo Arcangelo veniva spesso usata sulle insegne cosacche. Nel XVII scolo il korogva (bandiera) con l'immagine dell'Arcangelo Michele divenne il simbolo più alto di tutto lo stato ucraino. La rappresentazione di San Michele si trova sugli stemmi di Kyiv ed altre città ucraine: Vasylkiv, Gadyach, Kaniv, Tarashchy, Cherkasy, Chyhyryn. 
   Nel programma iconografico della decorazione bizantina e anche nelle antiche cattedrali ucraini le immagini di San Michele occupavano il primo posto nelle zone superiori o nella cupola (per esempio il mosaico della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv). Tra i più antichi cicli conservati dedicati a San Michele Arcangelo sono gli affreschi nella cappella intitolata a San Michele a Santa Sofia a Kyiv che  risalgono all'XI secolo. L'immagine dell'Arcangelo nelle antiche icone ucraine è profondamente simbolica, caratterizzata dallo schema e dagli elementi bizantini. Molto popolare nell'arte medievale ucraina divenne l'iconografia dell'Arcangelo con le scene dei suoi atti. L'Arcangelo si raffigurava spesso in posizione statica in abiti da dignitario di corte a figura intera che irradia la forza interiore. Il santo guerriero vestito in una tunica o in armatura militare con una lancia o una spada. Il viso è incorniciato da capelli ricci e ben incastonati che gli ricadono sulle spalle. Secondo il canone bizantino, l'Arcangelo Michele è ritratto con una sfera trasparente nelle mani, un simbolo di lungimiranza dato all'Arcangelo da Dio. Dal XVII secolo, con l'influenza dell'arte occidentale, maturano nuove varianti iconografiche, motivo per cui la bilancia divenne un altro attributo nelle mani dell'Arcangelo, perché al Giudizio Universale peserà le azioni buone e cattive delle persone (c.d. psicostasia (o psicostasi), la «pesatura delle anime» (gr. ψυχοστασία)). Questo motivo deriva dagli apocrifi veterotestamentari (in particolare l'Ascensione di Mosé). 


San Michele Arcangelo sulla miniatura del Vangelo ucraino di Lavryshiv,
 XIII -XIV secolo



San Gabriele Arcangelo dal Deisis, villaggio Daliova, XIV secolo,
Museo Nazionale a Leopoli



Archistratega Michele con le scene degli atti, villaggio Storonna, XIV secolo
(Museo Nazionale a Leopoli)



L'icona ucraina della bottega del Maesto Dymytriy, Dolyna, XVI secolo,
Museo Nazionale di Leopoli  

L'icona ucraina del XVI secolo, Museo Nazionale a  Leopoli  

L'icona ucraina del XVI secolo, Museo Nazionale a Cracovia 

L'icona del XVII secolo, Museo Nazioanle a Leopoli 

L'icona ucraina del XVI secolo, dal villaggio Yabluniv,
Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona ucraina della metà del XVI secolo, Museo a Bardijov, Slovacchia

File:MHS Michal Archaniol XVI Chrewt p.jpg
L'icona ucraina del XVI secolo, villaggio Chrewt, Museo Storico a Sianok

L'icona della devozione popolare, XVI secolo, villaggio Yasennia, 
Museo Storico a Sianok  
 
L'icona ucraina del 1631, Museo di Nowy Sacz (Polonia)

L'icona del XVII secolo, Museo delle icona a Francoforte

L'icona della seconda metà del XVII secolo, villaggio Voynyliv, Museo Nazionale di Leopoli

 L'icona del XVI seolo, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del XVI secolo 

 L'icona ucraina della fine del XVI secolo, Dolyna, 
Museo Nazionale a Leopoli  


L'icona del XVII secolo, Volyn', Lutsk, Museo delle icone

L'icona del XVII secolo "San Michele Arcangelo con gli atti"

L'icona del XVII secolo, villaggio Solova, provincia Zolociv (regione di Leopoli) 

L'icona della fine del XVII secolo, Lutsk, Museo delle icone 

L'icona ucraina del XVII secolo, villaggio Lipie, Museo Storico di Sianok

Ivan Rutkovyc, il frammento dell'iconostasi di Zhovkva 

Ivan Rutkovyc, l'iconostasi di Stara Skvariava, 1677

Ivan Rutkovyc, la parte dell'iconostasi del villaggio Skvariava Nova, ca 1689, regione di Leopoli
(adesso nel Museo Nazionale di Leopoli)

Ivan Rutkovyc, il frammento dell'iconostasi di Vola Drevlianska, 1680-82

Il frammento dell'iconostasi, villaggio Vola Vysocka 

Ivan Rutkovyc, la Porta dei diaconi nell'iconostasi, 
la chiesa della Santissima Trinità, Zhovkva

Yov Kondzevelyc, la Porta dei diaconi dell'iconostasi di Skyt Maniavsky

 
L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo Storico di Sianok

L'icona della devozione popolare della prima metà del XVIII secolo 
Museo di Guculia 

Khorugva ucraina del XVII secolo, Museo Nazionale a Leopoli 


L'icona della fine del XVIII secolo, villaggio Trojanivka, Lutsk, Museo delle icone di Volyn'





San Michele, il patrono di Kyiv




Nessun commento:

Posta un commento

Testamento spirituale di Andrea Szeptyckyj al Papa Pio XI (4 luglio 1923)

Testamento spirituale di Andrea Szeptyckyj al Papa Pio XI (4 luglio 1923)

TESTAMENTO SPIRITUALE  DI ANDREA SZEPTYCKYJ   AL PAPA PIO XI del 4 luglio 1923, Roma.         Sua Santità, io lascio Roma sapendo che, poco ...