sabato 11 settembre 2021

L'Esaltazione della Santa e Vivificante Croce, 14 (27) settembre


L'Esaltazione della Santa e Vivificante Croce 

14 (27) settembre 

a cura di Yaryna Moroz Sarno

 

San Macario inalza la Santa Croce
 La miniatura del Menologio di Basilio II



Ti glorifichiamo, Cristo Vivificante, 
e onoriamo la Tua Santa Croce, 
con la quale ci ha salvati 
dalla prigionia del nemico

Contacio, voce 4


Sei salito sulla Croce per la Tua volontà,
 Cristo Signore, 
concedi i Tuoi doni al Tuo popolo nuovo, 
che porta il Tuo nome.
Rallegra i fedeli con la Tua forza, 
dando a loro la vittoria 
sui loro avversari con l'arma 
della pace la tua croce:
 il segno irresistibile della vittoria.


   La Santa Croce come il segno dell'appartenenza al Cristo e la chiave del Paradiso, il simbolo della vittoria e della salvezza è stata sempre molto venerata nella Chiesa orientale ed è frequentemente evocata nella liturgia bizantina. La Santa Chiesa, innalzando la Croce, annuncia tutti: il tuo peccato è espiato, la tua morte è inghiottita, vieni e ricevi la vita eterna. Come scrisse Sant'Andrea di Creta: “Gesù, il Figlio di Dio, ci ha promesso la benedizione. La croce non è più l'oggetto di maledizione; il giuramento è inchiodato alla Croce; Cristo ha distrutto il giuramento e ci ha inviato una benedizione". 
     La festa dell'Esaltazione della Santa e Vivificante Croce (Η παγκόσμιος ὕψωσις τοῦ τιμίου καὶ ζωοποιοῦ Σταυροῦ), una delle dodici grandi feste, viene celebrata in ricordo del ritrovamento dell'Albero della Santa Croce nel 326 da Sant'Elena che è avvenuto durante il regno dell'imperatore Costantino I il Grande. Secondo gli storici della chiesa del IV secolo (Gelasio di Cesarea, Rufino d'Aquileia, Socrate), Sant'Elena, la madre di Costantino, sulla richiesta del suo figlio, si recò a Gerusalemme per trovare luoghi associati agli eventi della vita terrena di Cristo, in modo particolare la Santa Croce, che nella sua apparizione miracolosa divenne per Costantino un segno della vittoria sul nemico. In seguito la madre dell'imperatore Costantino (306-337) anche fece trasformare parte del suo palazzo a Roma nella basilica (oggi chiamata Santa Croce in Gerusalemme) per conservare le preziose reliquie di Santa Croce. Il vescovo di Gerusalemme San Macario (m. 335 ca) inalso la Croce e consacrò la chiesa della Resurrezione 14 settembre del 335. In questa festa sembrerebbe è stata commemorata anche la visione della Croce di Costantino e forse anche un'altra apparizione avvenuta a Gerusalemme nel 346. 
     Nel VII secolo in questo giorno, il 14 (27) settembre, iniziò la commemorazione del ritorno solenne della Croce Vivificante dalla prigionia persiana con l'imperatore bizantino Eraclio nel 629. Quando fu portata, il patriarca innalzò la Santa Croce, restituendola su tutti i quattro lati, dicendo: "Salva il Tuo popolo, o Signore, e benedici la tua eredità" e ogni volta il popolo adorò devotamente, gridando: "Signore, abbi pietà!" Partendo dal VII secolo, la festa si diffuse anche nella liturgia latina. 
  Nel 638 la croce fu portata a Costantinopoli a causa della conquista di Gerusalemme dagli arabi. Dall'inizio del VII secolo la festa dell'Esaltazione si celebrava a Costantinopoli nella forma attuale.
    La festa dell'Esaltazione della Croce sia una delle più antiche festività cristiane. La vita del monaco Saba il Consacrato, scritta dal monaco Cirillo di Scitopoli nel VI secolo, racconta ancora della celebrazione del rinnovamento e non dell'Esaltazione. Le prove della celebrazione dell'Esaltazione in Oriente si trovano nelle vite di San Giovanni Crisostomo (scritta da Giorgio, vescovo di Alessandria), Sant'Eutichio, patriarca di Costantinopoli (m. 582) e San Simeone Stolto in Cristo (m. 590 ca). Dalla vita di Giovanni Crisostomo si conosce che la festa si eseguiviva a Costantinopoli il 14 settembre. Le stesse notizie si trovano nelle vite di San Simeone Stolto in Cristo e Sant'Eutichio. Secondo la testimonianza nella vita di Maria d'Egitto atribuita a San Sofronio (VII secolo), la festa dell'Esaltazione era ordinaria e pubblica, attirando nella  Gerusalemme un enorme numero di fedeli. 
    

La miniatura del XI secolo, il monte Aton, 
la biblioteca del monastero di Dionisio, ms 587, fol. 119 v

    Il rito dell'erezione della Santa Croce nella Santa Sofia di Costantinopoli con la partecipazione dell'imperatore è descritto dettagliato nel trattato della metà X secolo "Sulle cerimonie della corte bizantina". In Ucraina il rito dell'Esaltazione della Santa Croce è stato menzionato nei libri liturgici dal XIII secolo. Nell'antichità, l'esaltazione della Santa Croce avveniva solo nelle sedi episcopali e nelle grandi cattedrali, dove erano presenti un vescovo con i molti sacerdoti. Il Concilio locale del 1276 consentì l'erezione di tutte le chiese. Nei suoi "Gli insegnamenti al clero" metropolita di Kyiv Cipriano Tsamblak (1381-1382; 1390-1406) scrisse: "Quando riguarda l'esaltazione della Santa Croce, in ogni chiesa, in tutto il paese dove vivono i cristiani, la croce va eretta, anche se c'è un sacerdote, alla gloria della Croce Santa e Vivificante". La descrizione del rito dell'esaltazione si trovano nei libri liturgici ucraini dal XV secolo. La rimozione della Santa Croce avveniva al momento del grande inno del mattino, la petizione della triplice litania - al momento dell'esaltazione con le cinque esaltazioni su tutti i lati del tetrapode e l'ultima ascesa era di nuovo verso l'est. Durante ogni esaltazione il popolo cantava cento volte "Signore, abbi pietà". Il rito si concludeva con l'adorazione e il bacio della Santa Croce, mentre si cantava il kondakion "Ascendi alla croce" e tre volte: "Adoriamo la Tua croce".
  

 

   Le raffigurazioni dell'evento dell'Esaltazione della Croce sono conosciute dal IX secolo (la miniatura nelle "Omelie di Gregorio Nazianzeno"). Nella sua fase iniziale l'iconografia dell'Esaltazione non si basava sulla scena storica con il Patriarca Macario, ma sulla rappresentazione del rito dell'erezione della Croce nella Santa Sofia a Costantinopoli (così, per esempio, è stata rappresentata nella miniatura del Menologio di Basilio II (976-1025)). Lo con schema semplice è rimasto quasi invariato anche nella miniatura del Salterio di Kyiv del 1397 che accompagna il Salmo 98. La scena dell'Esaltazione nel salterio presenta il rito celebrato da San Giovanni Crisostomo, fondatore della tradizione liturgica a Costantinopoli, il cui ricordo accade il 14 settembre, che innalzata la Croce sull'ambone. 
   Nelle icone ucraine del XV e XVI secolo con il trama dell'Esaltazione si presenta già l'iconografia ulteriormente sviluppata.

 
La miniatura del Salterio di Kyiv, 1397


L'icona del XV secolo, villaggio Zdvyzhen', Museo Nazionale a Leopoli


L'icona della prima metà del XVI secolo, Drogobych, Museo Nazionale a Leopoli 


L'icona del XVI secolo, villaggio Vanivka, Museo Nazionale di Leopoli 


L'affresco nella chiesa dello Spirito Santo a Potelych

L'icona ucraina della prima metà del XVII secolo, 
Museo ad Olsztyn, Polonia  

 Il Maestro da Volyn', l'icona della prima metà del XVII secolo(1630 ca), 
villaggio Verhniv, Lutsk, Museo delle icone 


L'icona ucraina del XVII secolo, Museo Storico a Sianok (Polonia)

L'icona della prima metà del XVIII secolo, Torky, Museo Nazionale di Leopoli
L'icona della prima metà del XVII secolo, villaggio Cyshevyc, Museo Nazionale di Leopoli


 
L'icona della scuola di Robotychi, la fine del XVII secolo, Museo Storico a Sianok (Polonia)  

L'icona del XVII secolo, Volyn'

L'icona del XVII secolo 

L'icona del XVIII secolo, Lutsk, Museo delle icone di Volyn'

Yov Kodzelevych, l'icona dall'iconostasi di Skyt Maniavsky, del 1198-1705






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