martedì 23 novembre 2021

Epifania

 


Epifania

Manifestazione della Santissima Trinità 
6 (19) gennaio

di Yaryna Moroz Sarno

    
La miniatura dal Menologio di Basilio II


"La Trinità, il nostro Dio si è inseparabilmente manifestato oggi, 
perché il Padre ha dichiarato affinità mediante la testimonianza rivelata. 
Lo spirito discese dal cielo sotto forma di colomba. 
Liberare da schiavitù, perché è un amante degli uomini"
(dall'inno della vigilia della festa).



   
   Nella tradizione orientale il 6 (19) gennaio si celebra il Battesimo di Gesù, l'Epifania della sua divinità. L'Epifania (dal tardo latino epiphanīa che derivato dal greco ἐπιϕάνεια (epiphàneia)) significa manifestazione, apparizione, ma questa festa più che epifania, è una Teofania (Θεοφάνια 'manifestazione della divinità') perché al battesimo di Cristo apparve la Santissima Trinità, per testimoniare la sua divinità. La festa del Battesimo del Signore mostra una delle verità più grandi e profonde della nostra  fede: il mistero della Santissima Trinità. 
    “Il santo giorno delle luci prende il suo principio dal battesimo del mio Cristo, la vera luce che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Egli opera la mia purificazione e soccorre la luce che avevamo ricevuto da lui dall’alto all’inizio e che abbiamo oscurato e intorbidato a causa del peccato”, esclamò Efrem il Siro nel suo inno. «Il Cristo appare al mondo, lo illumina e lo riempie di gioia, santifica le acque e spande la ... voce del Genitore, infatti, ti rendeva testimonianza, chiamandoti Figlio diletto, e lo Spirito Santo, sotto forma di colomba". 
   Come spiega Giovanni Crisostomo, Epifania ha una connotazione cristologica, mentre Teofania una trinitaria, perchè è avvenuta la manifestazione di Dio uno e trino. Nell'inno della Vigilia dell'Epifania si canta: 'Trinità, Dio nostro, oggi sei apparso indivisibile. Il Padre, infatti, ha dato una chiara testimonianza del Figlio, lo Spirito in forma di colomba è sceso dal Cielo, Il Figlio ha chinato il suo capo intemerato davanti al Precursore ed essendo stato battezzato ha riscattato l'umanità dalla schiavitù quale amico degli uomini".
   La Natività ed il Battesimo del Signore fino al IV secolo si celebravano insieme nello stesso giorno. Gli uffici delle due feste sono simile nella loro struttura: nel Battesimo si vede il completamento della Natività. 
San Clemente d'Alessandria (+ 215) lo cita questa festa nelle sue opere. L'evento dell'Epifania nel III secolo è menzionato nei servizi di Sant'Ippolito di Roma (+ 235 ca) e di San Gregorio di Cesarea (+ 270), e nel IV secolo.  Nei Decreti Apostolici, opera del IV secolo, si dice di questa festa: "Celebrino la festa dell'Epifania, perché in quel giorno apparve la divinità di Cristo, di cui il Padre testimonia al battesimo e allo Spirito Santo a forma di colomba, indicando Cristo ". 
   Alla fine del IV secolo, la festa della Natività di Cristo e il culto dei saggi vengono separati dall'Epifania e il 6 (19) gennaio diventa solo la festa del Battesimo di Cristo. Sotto l'imperatore bizantino Teodosio il Giovane (†450) l'Epifania divenne una festa nazionale. 
   San Giovanni Crisostomo nel suo sermone dell'Epifania parla della benedizione dell'acqua santa a mezzanotte, "perché in questo giorno Cristo fu battezzato e santificato la natura dell'acqua". Dal V secolo la tradizione di benedire l'acqua avviene ovunque alla vigilia dell'Epifania. Gli storici bizantini George Kedrin (XII secolo) e Teodoro il Lettore testimoniano che per primo che introdusse l'usanza di celebrare la benedizione dell'acqua alla vigilia dell'Epifania fu il patriarca Pietro, contemporaneo dell'imperatore Zenone (474-491).
   Nella Chiesa orientale la festa appartiene ai dodici grandi feste principali. Nella liturgia della festa sono incluse i canti liturgici di Anatolio di Costantinopoli (V secolo), Sofron di Gerusalemme (VII secolo), inni di Cosma, Giovanni Damasceno e Germano di Costantinopoli (VIII secolo), Teofane e Giuseppe lo Studita (IX secolo). Dal IV al IX secolo i grandi padri della Chiesa San Basilio il Magno, San Gregorio il Teologo, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio di Nissa, Sant'Agostino, Sant'Ambrogio di Milano, Giovanni di Damasco e altri Padri della Chiesa scrissero  le omelie  sulla festa dell'Epifania. 
   Le prime rappresentazioni del Bettesimo del Signore risalgono all'inizio del III secolo (nelle catacombe di San Callisto a Roma, sul sarcofago di Santa Maria Antiqua). 
  
 
Catacomba dei Santi Pietro e Marcellino a Roma, fine IV secolo


Il mosaico della cupola del batesterio, Ravenna, 493-526

   Nell'iconografia dell'Epifania nel centro della raffigurazione è Cristo rappresentato nudo come era Adamo, ma nello stesso tempo Adamo nuovo, l'uomo nuovo che è rinato da Dio. Come dice nel suo Sermone 39 San Gregorio Nazianzeno, «Cristo si fece battezzare per immergere nell’acqua tutto il vecchio Adamo». Ma Gesù è La scena del Battesimo del Signore è rappresentata sullo sfondo del paesaggio roccioso. Gli angeli con le mani velate nell'adorazione manifestano che le forze celesete stanno venerando Gesù - vero uomo e vero Dio. Giovanni il Precursore vestito di pelli di cammello con la cintura di pelle ed avvolto in un mantelsta, sta sulla riva del Giordano, ponendo sul capo del Gesù la sua mano.



La miniatura del menologio dell'XI secolo, (cod. Walters 521), Baltimor


La miniatura dal Salterio di Kyiv del 1397, fol. 36 r


 
L'icona ucraina del XIII-XIV secolo dal villaggio Radruzh (Museo Nazionale di Leopoli)


Il frammento dell'icona del XV secolo, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del XVI secolo  (Museo Nazionale di Leopoli)


L'icona ucraina del XVI secolo  (Museo Nazionale di Leopoli)



L'icona ucraina del XVI secolo  (Museo Nazionale di Leopoli)


L'icona ucraina del XVII secolo 


L'icona ucraina dell'inizio del XVII secolo, la chiesa di Santa Parasceva a Leopoli 


Il frammento, XVIII secolo, villaggio Ovlochyn, Museo delle Icone di Volyn'




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